La Direzione investigativa antimafia di Catanzaro ha confiscato beni mobili ed immobili per un valore complessivo di oltre cinque milioni di euro riconducibili ad Antonio Mancuso, 73 anni, di Limbadi, attualmente detenuto, ritenuto ai vertici della omonima cosca vibonese.

La Corte ha disposto la restituzione di due unità immobiliari su 70 perché pervenute nel patrimonio di Mancuso per usucapione giudizialmente accertata. Per quanto riguarda i beni riconducibili a Campisi, la Corte d'appello rileva che "l'analisi dei redditi familiari complessivi, riportati dal 1993 al 2010, mostra una chiara sperequazione tra percepito e speso. E' di intuitiva evidenza che il complessivo valore dei beni indicati è sproporzionato rispetto alle condizioni di reddito di Campisi e del coniuge".
(Il Crotonese)
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