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sabato 27 ottobre 2012

Intervista a Max Mungari: Studio recording, musicista, arrangiatore.



“La verità è che la Musica la ami cosi tanto, che ti fa dimenticare tutte le ore della tua vita passate a capirla…senza mai trovare quello che cerchi!!! 
Ha il suo fascino e, a me va bene cosi: vaffanculo!”

Max Mungari, grande talento crotonese nel campo musicale, si racconta e mette a nudo le proprie emozioni e le proprie aspirazioni, raccontandoci uno spaccato della sua vita.


Cosa ne pensi della musica di oggi?
Credo che ci sia, purtroppo, un appiattimento generale dovuto alla vita frenetica che conduciamo.
Lo dico sempre : “la musica va pensata” ovvero richiede del tempo e dei ritmi specifici per poterla realizzare. Questo appiattimento ci porta inevitabilmente ad un ritorno alle radici, ascoltiamo musica datata o comunque brani che rimembrano il passato, che ci aiuta poi a ricordare.

Il tuo lavoro si svolge prettamente a Crotone, oppure i tuoi orizzonti sono più ampi?
Sto lavorando in tutta Italia, ultimamente molto nella zona di Catanzaro.
Sono in fase di progettazione con due brani prossimi alle selezioni di Sanremo, di cui uno in collaborazione con l’interprete Lidia Fusaro. Ultimamente poi, ho collaborato alla pubblicazione di quattro dischi (a breve vendibili su I-Tunes) di Rita Federico, degli Sparks Around e dei Lost Reality.

Sono anni che ti occupi di musica: ti senti un pò “responsabile” del lancio di diverse carriere artistiche?
Modestamente un po’ si! Anche perché ho saputo trasmettere la mia esperienza in questo settore.
Pensa che ho cominciato a lavorare come fonico per Sergio Cammariere, all’epoca non molto noto, che mi ha permesso di partire con lui in tour. Da questa “avventura” ovviamente ho imparato molto, proprio perché ho avuto la possibilità di interagire con veri professionisti.
Se vuoi una risposta nello specifico, ho lavorato con artisti del calibro di: Marta Rossi, Chiara Ranieri, Sparks Around e Mario Nunziante, traete voi le conclusioni.

Pensi che le figure professionali che ricopri siano evolute nel tempo?
Non esiste più la figura del fonico di studio che preme il tasto record, ma esistono altri ruoli: quello del produttore, dell’arrangiatore e del musicista.
Il mio strumento per esempio è la chitarra, però mi cimento a suonarne altri, e questo mi è servito tanto per il ruolo specifico dell’arrangiatore.

Nello specifico, che ruolo è quello dell’arrangiatore?
Pensate ad un vestito fatto su misura, lo immagino cosi questo ruolo.
Ha il compito specifico infatti, di vestire il brano proprio come se si vestisse una persona.
Se volessimo usare un altro aforisma lo descriverei come un bel quadro con i colori giusti, dipende poi come il quadro viene consegnato al pittore.

Come ti sei sentito quando hai incontrato il celebre chitarrista del Queen Brian May?
Sono orgoglioso di poter dire che ho avuto la fortuna di incontrarlo senza raccomandazioni.
Lui mi ha notato in un video clip e poi ci siamo incontrati alle selezioni di “We Will Rock You”, pensate che mi ha scritto addirittura una lettera, di cui il contenuto è privatissimo; ho anche ricevuto l’invito da parte loro a partecipare al quarantennale della nascita dei Queen al PalaPanini di Modena.

Questo incontro mi ha cambiato letteralmente la vita e, mi ha dato la forza di proseguire nell’ambito musicale.

Una dolce “akita”, l’insegnante di canto - nonché tua consorte - Paola Cortese, ci ha confidato che hai lo stesso tatuaggio del cantante italiano Nek… lo consideri un tuo idolo?
Certo, l’ho cercato e contattato mille volte, poi ho provato ad offrirgli dei miei brani e penso che abbia preso in considerazione uno di esso.
Comunque l’ho incontrato a Modena e mi ha detto che un giorno mi farà un grande regalo.
Anche se il mio primo riferimento musicale sono gli U2, sono un fan sfegatato! Il mio grande sogno è quello di suonare anche un solo istante con loro e provare emozioni bellissime, perché è grazie a questa band che mi sono innamorato della musica.

Vogliamo parlare della tua amicizia/collaborazione con la cantante Marta Rossi?
Marta è la cugina di mia moglie e l’ho vista crescere e già da piccola aveva molte ambizioni: è un grande talento.
Si è data sempre da fare fino ad arrivare a traguardi importanti come il talent “Amici di Maria De Filippi” o svariati musical di rilievo nazionale come “Peter pan”, “Biancaneve”o “We will rock you”.
Attualmente stiamo lavorando insieme per l’uscita del suo secondo disco che conterrà davvero importanti collaborazioni, vi anticipo solo dei nomi: Bennato e Brian May … e non aggiungo altro.

Per concludere, vuoi aggiungere altro?
Sto cercando di trovare la mia strada e a trentasette anni cerco ancora il successo, ma visto con occhi diversi cercando contesti più maturi.
Sforno tanti progetti musicali e li curo come se “dipingessi tantissime tele”, cercando di essere ricordato per i colori e le varie sfumature.

Ringraziamo Max per la gentile collaborazione e la disponibilità dimostrata, vogliamo concludere questa intervista citando un suo stato di facebook: “Eh certo, come smentirsi!!! E’ sabato sera e noi siamo ancora qua con la musica che scorre inarrestabile … Si è stanchi, ma non è mai lei a stancarti…”

Massimo Houston

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