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venerdì 26 ottobre 2012

LA COLLEZIONE ITINERANTE DEL CROTONESE ANTONIO ZINGALI: SULLA ROTTA DEI CREST

Nell’abitazione di Antonio Zingali, a due passi dal negozio di ferramenta dove lavora, nel centro di Crotone, si può dire che la Marina sia di casa. Le pareti del soggiorno, infatti, sono tappezzate dai crest delle navi militari italiane. A guardarli con attenzione, uno per uno, c’è da rimanere col naso all’insù per parecchio tempo. Zingali, sottufficiale di Marina in congedo e presidente dei sindaci revisori del Gruppo “Cap. Eugenio Corradino Amatruda” dell’Anmi (Associazione nazionale marinai d’Italia) di Crotone, ha nutrito fin da bambino una spiccata passione per il mare.  E’ cresciuto ascoltando i racconti di un suo zio, imbarcato su un sommergibile durante la seconda guerra mondiale, e questo ha avuto su di lui una grande influenza. La sua passione nel collezionare i crest della Marina militare è nata quando aveva dodici anni. Un giorno, un sottufficiale amico di famiglia gli regalò il crest della nave sulla quale era imbarcato, la portaeromobili Giuseppe Garibaldi. Da lì nasceva la sua attrazione verso quell’emblema, costituito da una base in legno sulla quale è applicata una formella metallica che riproduce la sagoma della nave e il relativo motto, che accompagna l’intera vita operativa dell’unità. Il dono del crest del Garibaldi segnava l’inizio di un hobby che in oltre vent’anni di raccolta paziente e sistematica lo ha portato a mettere insieme qualcosa come 150 pezzi, inclusi i crest di scuole e reparti della Marina. La maggior parte di loro Zingali li ha reperiti durante il servizio militare. Spesso comprava i crest a bordo delle stesse navi; altre volte gli venivano regalati da colleghi venuti a conoscenza della sua passione. Il periodo trascorso nella Marina militare lo ha molto agevolato. Infatti, in occasione di missioni e di visite presso porti italiani e esteri, gli è stato possibile procurare anche i crest di altre marine, in particolare statunitense, spagnola e francese. 
Le mostre
Come altri generi di collezioni, i crest di Zingali hanno atteso molti anni prima di valicare i confini domestici. La prima occasione di farli conoscere al pubblico fu offerta dai festeggiamenti per il sessantesimo anniversario della fondazione del Gruppo “Amatruda” nel mese di settembre 2009. In quella data fu organizzata a Crotone una mostra nella Torre Comandante del castello. Il modello espositivo prevedeva schede didattiche dei singoli pezzi e delle relative unità e classi. I visitatori venivano perciò guidati in un percorso all’insegna della storia, della mitologia, della tecnica navale, delle tradizioni marinare e di quant’altro ogni nave richiama con il suo nome e il proprio motto, frequentemente espresso in latino. La replica avvenne a settembre 2010 a La Spezia, presso il Circolo ricreativo dei dipendenti della Difesa, in un contesto istituzionale ed umano particolarmente sensibile alla storia e alle tradizioni della Marina militare. Ad invitare Zingali nella città ligure era stato il primo maresciallo luogotenente Alfonso Zampaglione, responsabile del sito www.naveardito.it e dinamico rappresentante del Comitato ‘Amici di Nave Ardito’. L’occasione era data dal 3° Raduno degli equipaggi di Nave Ardito, cacciatorpediniere lanciamissili ormai in disarmo nel cui nome, sulla scia di ricordi e sentimenti, continuano ad incontrarsi quanti hanno prestato servizio a bordo dell’unità. A settembre 2011 il 4° Raduno degli equipaggi di Nave Ardito, a Livorno, rappresentò per i crest di Zingali un’ulteriore ascesa sulla scala della visibilità. La mostra venne allestita all’interno della prestigiosa Accademia Navale. Lusinghiero fu l’apprezzamento fatto dall’allora comandante dell’Accademia, ammiraglio Pier Luigi Rosati. Detto da lui, non si era mai visto a Livorno un evento espositivo del genere. L’anno in corso ha segnato un’altra tappa per i crest di Zingali: Taranto. Anche in questa occasione la mostra è stata inserita nel programma dell’annuale raduno, il quinto, degli equipaggi dell’Ardito. Nella suggestiva cornice del castello aragonese, a due passi dal celebre ponte girevole, i numerosi e pregevoli pezzi del collezionista crotonese hanno suscitato curiosità, interesse e ammirazione tra i visitatori che hanno potuto accedervi dal pomeriggio di venerdì 28 settembre fino a tutta la mattinata di domenica 30 settembre. L’inaugurazione della mostra è avvenuta alla presenza del capitano di vascello Danilo Longhi, sottocapo di stato maggiore alla logistica del Dipartimento militare marittimo dello Jonio e del Canale d’Otranto, e del tenente di vascello Vincenzo Sanfilippo, comandante del castello. 
Un ‘ambasciatore’ della nostra terra 
Così come i raduni degli equipaggi dell’Ardito si rivelano un appuntamento capace di aggregare persone di età, provenienza ed estrazione sociale diverse, ma accomunate dall’identico sentimento per tutto ciò che di materiale e immateriale una nave può rappresentare, le mostre di Zingali fanno della storia, della mitologia e delle tradizioni marinare legate ad ogni crest un motivo d’incontro, di scambio e di confronto tra cultori di uno stesso hobby. Ma vi è di più. Le mostre di Zingali si sono rivelate anche un fattore di promozione dell’identità, della cultura e del turismo della nostra terra. Ne è un esempio quanto avvenuto a La Spezia per effetto del patrocinio concesso dalla Provincia di Crotone. All’epoca, infatti, il Circolo ricreativo dei dipendenti della Difesa ospitò, oltre ai crest di Zingali, uno spazio espositivo dedicato all’Area marina protetta ‘Capo Rizzuto’ ed a quant’altro Crotone e la sua provincia possono offrire sul piano delle bellezze naturali, dell’archeologia, del folklore e dell’enogastronomia. Cartoline e pubblicazioni di vario tipo permisero ai visitatori della mostra di farsi un’idea di cosa vedere nell’area di Crotone e di programmarvi magari un soggiorno. Non è poco. Nel desolante panorama della cronaca nera, che ci attanaglia e ci svilisce, conforta e induce alla speranza constatare che sane attività, come il collezionismo dei crest, possono creare occasioni di emancipazione sociale e culturale e contribuire a gettare una luce diversa sulla nostra Calabria.
Giulio Grilletta

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