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venerdì 26 ottobre 2012

Scuola resta senza telefono, per comprare un cellulare chiede 2 euro agli alunni


Il secondo istituto comprensivo di Cirò Marina non ha più telefono perché non si è riusciti a pagare la bolletta del trimestre luglio-settembre. Per ovviare la scuola ha deciso di acquistare un telefono cellulare. Chiedendo 2 euro a ciascun alunno e scatenando le polemiche tra i genitori.
CIRO' MARINA -  “Si prega di informare i genitori degli alunni dei plessi in merito alle linee telefoniche, che per esigui finanziamenti del Miur e degli Enti locali non è stato possibile il pagamento delle bollette del trimestre luglio-settembre”.
Questo si legge in una comunicazione consegnata ai genitori degli alunni del secondo Istituto comprensivo ‘Casopero’ diretto da Rita Serafina Anania. Nella comunicazione, a firma del vicario Francesco Agresta, si spiega: “La problematica è stata discussa in sede del consiglio di Istituto in data 8 ottobre e nella stessa sede è stata deliberata la richiesta di un contributo di 2 euro per ciascun alunno, affinché possa essere ripristinata la linea telefonica”. La lettera inviata ai genitori precisa che “per ripristino della rete telefonica si intende l’acquisto di un cellulare che deve essere utilizzato per comunicare con le famiglie per i bisogni urgenti dei loro figli”.
La richiesta, alquanto inconsueta, oltre a creare un certo dissenso, ha fatto sollevare alcune osservazioni che sono alla base del rifiuto nel versare i 2 euro. La principale è che non si spiega l'elevati consumo telefonico (si parla di 1.800 euro) in un periodo, luglio-settembre, in cui la scuola è aperta solo nella parte amministrativa.

La direzione del secondo Istituto Comprensivo ha voluto precisare che: “La somma da pagare non riguarda solo l’utenza del plesso Butera o di un altro singolo plesso, ma di tutti i plessi del secondo Istituto, ben quattro e non riguarda soltanto l’utilizzo del telefono ma anche delle linee internet, fax e quant’altro di telematico. Purtroppo - aggiunge la direzione - si è dovuto arrivare a tanto in quanto, il Miur, come già detto, ha tagliato i fondi e l’Ente Comunale al momento non è in grado di sostenere tali costi, per la situazione debitoria e di precaria economicità in cui si trova”.

(Fonte: Il Crotonese)

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