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martedì 23 ottobre 2012

Riordino province, Catanzaro "chiama" Crotone


catanzaroprovinciaLa seduta straordinaria di questa mattina dei Consigli comunale e provinciale di Catanzaro, riuniti in sede congiunta nel palazzo di vetro che ospita la Provincia, ha affrontato l’argomento
spinoso del giorno, la riorganizzazione delle Province calabresi. La grande partecipazione sottolinea il momento delicato che il capoluogo si sta preparando ad affrontare. Secondo quanto anticipato dai quotidiani Repubblica e Il Corriere della Sera, la provincia di Vibo Valentia tornerebbe a far parte del territorio catanzarese come prima del 1992, mentre Crotone diventerebbe provincia di Cosenza. Tema centrale del dibattito la firma, da parte di tutti i consiglieri, del documento che domani verrà  presentato in consiglio regionale nel quale si chiede il ripristino della vecchia provincia madre se non dovesse essere possibile mantenere le cinque province così come sono, per sollecitare la regione a dare le indicazioni giuste al governo. Una norma, secondo la maggioranza dei presenti, che va a penalizzare e mortifica la democrazia. Presenti oltre al presidente Wanda Ferro ed al sindaco Sergio Abramo, gli assessori regionali Mimmo Tallini e Piero Aiello, ed i consiglieri Piero Amato ed Enzo Ciconte. Tutti concordi nell’affermare che questo riordino così non va. Nel 1992 “ apre il dibattito Piero Amato “ Catanzaro subì questa mortificazione dell’essere tripartita, dalla sera alla mattina, da una legge che all’epoca non tenne conto della partecipazione dei Comuni ed ora sta succedendo la stessa cosa. Questa ¨ una riunione importante, perché è l’ultima opportunità  che abbiamo per far sentire la voce di una provincia che non viene molto ascoltata. Sulla decisione di non decidere del Consiglio regionale sull’argomento, Tallini è molto chiaro: ‘’Non siamo stati sconfitti in Consiglio. Abbiamo firmato e presenteremo un documento nel quale chiediamo che a Catanzaro venga data la giusta importanza. La Calabria non ha fatto grandi progressi dopo la suddivisione e il silenzio della Regione non porterà  a nulla. Comportarsi come Ponzio Pilato non renderà  la situazione migliore o peggiore. Quello che ci vuole adesso è unione ed i politici catanzaresi non possono dividersi adesso’’. Non mancano riferimenti alla situazione di dissesto attuale, dovuta alla passata amministrazione: ‘’Le regole e le direttive del Governo bisogna tenerle in considerazione, la loro decisione è la conseguenza di anni di sprechi e può essere l’occasione per rilanciare un grande dibattito “ sottolinea Salvatore Scalzo -. Stiamo assistendo ad una politica dove ognuno vuole difendere il proprio vessillo mentre bisognerebbe remare verso lo sviluppo di discorsi collettivi. La ricostituzione di una grande provincia nel della Calabria rafforzerebbe il nostro assetto politico. La debolezza politica del nostro capoluogo è un quadro triste’’.  Non mancano i riferimenti alla costituzione ed alla violazione delle sue norme sulla quale si esprimerà  la Corte Costituzionale, e mentre i crotonesi gridano meglio Cosenza e non Catanzaro il sindaco del capoluogo minaccia le dimissioni se non si otterrà  maggior rispetto ‘’Se non ci ascoltano ci dimettiamo tutti – urla Abramo prendendo la parola “. La difesa delle Province e l'eventuale formazione di una grande provincia che includa Catanzaro, Vibo e Crotone sono alla base di ogni ragionamento. La città  e stanca, ci vuole una reazione di coraggio lasceremo i partiti oppure consegneremo al Prefetto le fasce!. Della stessa opinione anche se più pacata il presidente Ferro, che sottolinea il duro lavoro della Calabria  ‘’Non mi sento di parlare di una Calabria affetta dalla sindrome del brutto anatroccolo, abbiamo saputo reagire, meglio di altre regioni alle difficoltà! I partiti, destra e sinistra, avrebbero dovuto unirsi in difesa dei singoli lavoratori che vedono i loro diritti in pericolo. Dobbiamo fare una battaglia di civiltà  e puntare il dito contro i veri sprechi’’. Molte le funzioni che dalla provincia verranno delegate ai comuni, ma senza le risorse economiche di cui necessiterebbero. Per non parlare dell’abolizione delle Prefetture e delle Questure, che minerebbero la salvaguardia della legalità  in luoghi fortemente turbati dalla criminalità.

(Fonte Strill)

2 commenti:

tutt su burdell pi nent...tanto la calabria è sempre stata ingiustamente esclusa e additata come una delle regioni malavitose senza futuro... e sarà sempre peggio purtroppo

infatti, Crotone resterà sempre emarginata da tutto

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